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Bwahahahah XD

Quella di Cristina esce da un servizio fotografico del 1983. Su ebay , proprio in questi giorni sono stati resi disponibili più servizi fotografici del 1983 (ma li vendono a caro prezzo) che sembrano povenire dalle pellicole di un fotografo.

Ce ne sono anche alcune di una Cristina in versione vigilessa (o quasi) nel traffico di Milano (sempre 1983)

Perchè costa meno e per mantenere più uniformità cromatica e stilistica tra serie di epoche diverse.

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Un bel tacer non fu mai scritto.

Affrontai la questione con la D'Avena stessa, che sottolineò quanto fosse cambiato il pubblico di ascoltatori delle sigle e come lei si sentisse a suo agio in pose ed immagini più adulte. Detto questo, vale senza ombra di dubbio l'idea di evitare pagamenti vari di diritti d'immagine per i cartoni animati, anche se, devo dire, mi mancano molto quelle effigi così graziose. Per come la vedo io, non c'è nulla di male in queste immagini, che rivelano un'indole spiccatamente accattivante e mi pare veramente folle definire "indecenti" simili decisioni editoriali: con tutti i problemi che vive la discografia per bambini, questo mi pare sinceramente l'ultimo. Inoltre ripeto: non credo sia un grande delitto se una donna voglia far emergere la sua natura senza volgarità.
Certo potremmo chiedere lumi ad una delle personalità più brillanti del forum, la signora Ermellindola/Costantina. Lei sì che, da profonda conoscitrice dell'animo umano nonché grande esempio di solidarietà femminile potrebbe eviscerarci l'argomento come fosse una trota arcobaleno.
Invito, altresì, chi vive questa forma di "pruderie" a fare ciò che mi accingo a compiere io, ovvero un bel bagno in mare.
Cordiali saluti
Enrica

Quelle effigi così grazione (se riferito alle immagini dei cartoni) ci sono state in più di una produzione degli ultimi anni, fatte notare sopra. Non sono scomparse. Oltre al fatto che immagini di Cristina "matura" c'erano già negli anni 90 (Cristina D'Avena Dance) ma, ripeto, anche in Arriva Cristina del 1988 ha una posa "matura; non vedo perchè non la si debba considerare come tale, anche se non è un disco con sigle dei cartoni e il vestito che indossa è "coprente". Al di fuori di Cristina, negli anni 80, dischi per bambini contenenti ache sigle dei cartoni animati avevano immagini con della "malizia", senza essere cartoonesche, a differenza di certe foto recenti di Cristina, che di malizioso non hanno niente; non vedo la malizia nella foto del TV 19.

Esempio: Bimbo mix del 1986



Per cui, non so neanche se effettivamente ci sia stato un concreto cambiamento del pubblico verso questo senso, recentemente, visto che se ne trova traccia già in produzioni del passato. Anche perchè, per la collana dei tuoi amici in tv, le copertine non cartoonesche con le sole foto in posa matura (che, secondo me, non sono state una novità) non ne hanno fatto di certo lievitare le vendite.

La discussione va "resettata" perché è stata posta male all'inizio: frasi tipo "In questa si vede anche il seno", "mi sono venuti i vomiti" fanno scattare, ovviamente, un moto di protesta, perché in un periodo in cui in metà dei programmi televisivi le donne stanno in costume da bagno e certe pubblicità sono quasi pornografiche, additare la D'Avena come svergognata perché s'intravede il seno in una foto o perché si arriccia i capelli con il dito francamente fa ridere. E in tutta sincerità preferisco vivere in un paese in cui una donna può indossare una maglietta con la scollatura piuttosto che in uno in cui per legge deve coprirsi da capo a piedi. Non sopporto il moralismo stupido.

Detto questo e tornando alla questione dei cartoni sulle copertine, non credo sia tanto un discorso di diritti, perché come dimostrava FDiv88 anche negli ultimi anni su alcuni cd erano presenti. Penso che sia stata una scelta di Cristina. A parte la copertina di "Estate d'amore" - che non è una sigla di cartoni e pertanto che c'azzecca? - le altre sono "Cristina e i tuoi amici in tv" della fine degli anni 2000, anni in cui Cristina ha inciso due brani pop per la prima volta (le canzoni dei telefilm sono un altro discorso), "Innamorati dentro un film" e "Tutto sa di te", che ha presentato anche alla commissione esaminatrice di Sanremo. Pertanto stava sicuramente pensando di rilanciarsi in ambito pop (non credo nel senso di abbandonare le sigle anche perché dopo 30 anni sarebbe dura; ma di "ampliare" il repertorio), e la sua immagine voleva essere legata più al personaggio D'Avena in quanto cantante a tutto tondo, che ai cartoni animati. Che del resto scarseggiano, come sappiamo.
Più che di copertine da "svergognata alla Britney Spears", quindi, parlerei di una certa "Pausinizzazione"
Sappiamo che purtroppo i brani non sono stati accettati a far parte del Festival, ma non credo che Cristina abbia perso questa ambizione, quella di essere una cantante in quanto tale più che "la voce dei cartoni animati" e basta; da ciò si spiega che anche il "30 e poi" ha quello stile.

Cuorforte dixit

Aspè... è un discorso di diritti. In quei CD dove non le hanno messe hanno ritenuto di non metterle, probabilmente proprio per evitare quei cavilli burocratici che i diritti di quelle immagini comportavano, arrivando a sostenere una spesa minore. Per alcuni anni, dei dischi RTI con sigle, stavano diminuendo i dischi una copertina cartoonesca e pochi le stavano avendo (la ristampa di Hamtaro, i 2 monografici dei Puffi, il monografico delle Mermaid Melody ma nessuna compilation con sigle varie). Poi, dopo il TV21, sono riaumentati, con il ritorno delle compilation con copertina cartoonesca e c'è stato il Cristina for you ecc.. Probabilmente, sono ritornati a produrli, acquistando le licenze per la pubblicazione di alcune serie (Sorridi piccola Anna; Sailor Moon...) perchè può darsi abbiano capito che ok si spende un po' di più ma forse rende anche un po' di più...

Secondo me, prima di "Tutto sa di te" e "Innamorati dentro un film", i brani dei telefilm erano già canzoni pop mature slegate dai cartoni, anche se erano associate a dei programmi TV, a differenza dei due brani citati. Proprio per i brani dei telefilm (pensiamo a Noi Vorremmo; Quando Arrivi tu; Amore mio; Aspettiamo te; Primo amore; La solitudine e via dicendo) ho sempre visto Cristina D'Avena, come un'antesignana alla Pausini e quest'ultima ha preso un filone che già Cristina D'Avena aveva intrapreso prima di lei ("Primo amore" o "La solitudine", sono molto in stile Laura Pausini, oltre al fatto che, immagino per pura casualità, quest'uliltima ha cantato un brano intitolato "La solitudine"). Se ci pensiamo, i brani dei telefilm ebbero un ottimo successo anche tra gli adolescenti, che è il pubblico in seguito preso dalla Pausini, oltre al fatto che tra quelle produzioni, qualcuno fu anche premiato con il disco di platino.

PS: Sbaglio o in quei dati sul primo trimestre 2013 non sono conteggiati i CD venduti nelle edicole? E' vero che burocraticamente parlando sarebbero degli allegati ma... .... ... !
Se nei dati degli ultimi anni si sarebbero conteggiati questi (io ho sempre saputo che non sono conteggiati), i dati sarebbero un po' diversi.... In questi anni, nelle edicole, c'è stata una grande distribuzione di CD, album RTI compresi e anche altri album dedicati ai bambini come lo Zecchino d'Oro. 20 anni fa, quest'ultima compilation, nei negozi, so che si attestava sulle 200.000 copie. Negli ultimi anni, sempre nei negozi, era intorno alle 100.000 copie (che ovviamente, di per sè, sono più basse di prima ma non sono basse) però, essendoci anche le copie distribuite nelle edicole (a differenza di una 20ina di anni fa dove lo Zecchino non veniva distribuito in edicola), può anche darsi che con la somma dei dati dei canali distributivi, ci si riavvicini ancora ai livelli precedenti della compilation... Questo, per lo meno, fino a non molto tempo fa. Nell'ultimo anno anche le edicole sono state all'attenzione per alcuni problemi...

I dischi venduti nelle edicole, ovviamente, ci sono sempre stati, già Musica e Dischi del 1989 dedicò un articolo scrivendo di come fosse quasi un mercato parallelo a quello dei negozi e di come certi dischi, in edicola, vendessero molto bene. Fino a 2 annetti fa, l'impressione è che gli album distribuiti in edicola (o per lo meno quelli destinati ai negozi), fossero aumentati... Prima le edicole, forse, avevano più titoli a sè che non c'erano nei negozi; mentre recentemente, è diventato un canale parallelo dove si sono distribuiti titoli venduti anche nei negozi.

La ricerca quando si occupa del mercato dei supporti fisici, si riferisce a tutto il materiale prodotto, indipendentemente se commercializzato anche in abbinamento editoriale. Prende in considerazione anche le vendite dei vinili (aumentati del 53%) che solitamente non vengono considerati nelle classifiche di vendita settimanale.

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Un bel tacer non fu mai scritto.

Se così... dubbio fugato ^^ ^^