bugio71 ha scritto:
questo Papa passerà anche alla storia per avere CHIESTO SCUSA DELLE STRONZATE CHE NEI SECOLI SCORSI HA FATTO LA CHIESA....mi sfugge però se qualcuno dei discendenti di chi portava ebrei nei forni (6 milioni), o chi deportava i dissidenti politici (12 milioni)(non assassini o criminali, solo chi non la pensava come lui) in Siberia, abbia mai chiesto scusa a qualcuno...
Innanzittuto è sempre comodo chiedere scusa a posteriori, quando la storia ha cambiato tutto... Comunque questo Papa si è sempre dimenticato una "categoria", quando ha chiesto scusa: gli omosessuali. Non solo quando ha elencato i gruppi a cui chiedeva scusa non ha mai citato i gay, forse per timore che anche solo nominarli in chiave "positiva" potesse metterli minimamente in buona luce; ha anche proseguito e appesantito le condanne millenarie della chiesa ai gay.
riporto solo l'ultima parte della lettera ai vescovi (riservata, ma poi pubblicata sull'osservatore romano) "Alcune considerazioni concernenti la risposta a proposte di legge sulla non-discriminazione delle persone omosessuali", del 1992, applicazioni dei princìpi esposti in "Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali", del 1976, firmata e sottoscritta da johannes paulus II.
B. Applicazioni
10. La "tendenza sessuale" non costituisce una qualità paragonabile alla razza, all’origine etnica, ecc. rispetto alla non-discriminazione. Diversamente da queste, la tendenza omosessuale è un DISORDINE OGGETTIVO (cf. Lettera, n. 3) e richiama una preoccupazione morale.
11. Vi sono ambiti nei quali NON E' INGIUSTA DISCRIMINAZIONE TENER CONTO DELLA TENDENZA SESSUALE: per esempio nella collocazione di bambini per adozione o affido, NELL'ASSUNZIONE DI INSEGNANTI O ALLENATORI DI ATLETICA, E NEL SERVIZIO MILITARE.
12. Le persone omosessuali, in quanto persone umane, hanno gli stessi diritti di tutte le altre persone, incluso il diritto di non essere trattate in una maniera che offende la loro dignità personale (cf. n. 10). Fra gli altri diritti, tutte le persone hanno il diritto al lavoro, all’abitazione, ecc. Nondimeno questi diritti NON SONO ASSOLUTI. Essi possono essere LEGITTIMAMENTE LIMITATI a motivo di un comportamento esterno obiettivamente disordinato. Ciò è talvolta NON SOLO LECITO MA OBBLIGATORIO, e inoltre si imporrà non solo nel caso di comportamento colpevole ma anche nel caso di azioni di persone fisicamente o mentalmente malate. Così è accettato che lo stato possa restringere l’esercizio di diritti, per esempio, nel caso di persone contagiose o mentalmente malate, allo scopo di proteggere il bene comune.
13. Includere la "tendenza omosessuale" fra le considerazioni sulla base delle quali è illegale discriminare può facilmente portare a ritenere l’omosessualità quale fonte positiva di diritti umani, ad esempio, in riferimento alla cosiddetta "affirmative action" o trattamento preferenziale nelle pratiche di assunzione. Ciò è tanto più deleterio dal momento che NON VI è UN DIRITTO ALL'OMOSESSUALITA' (cf. n. 10) che pertanto NON DOVREBBE COSTITUIRE LA BASE PER RIVENDICAZIONI GIUDIZIALI. Il passaggio dal riconoscimento dell’omosessualità come fattore in base al quale è illegale discriminare può portare facilmente, se non automaticamente, alla protezione legislativa e alla promozione dell’omosessualità. L’omosessualità di una persona sarebbe invocata in opposizione a una asserita discriminazione e così l’esercizio dei diritti sarebbe difeso precisamente attraverso l’affermazione della condizione omosessuale invece che nei termini di una violazione di diritti umani fondamentali.
14. La "tendenza sessuale" di una persona non è paragonabile alla razza, al sesso, all’età, ecc. anche per un’altra ragione che merita attenzione, oltre quella sopramenzionata. La tendenza sessuale di un individuo non è in genere nota ad altri a meno che egli identifichi pubblicamente se stesso come avente questa tendenza o almeno qualche comportamento esterno lo manifesti. DI REGOLA, LA MAGGIORANZA DELLE PERSONE A TENDENZA OMOSESSUALE CHE CERCANO DI CONDURRE UNA VITA CASTA NON RENDE PUBBLICA LA SUA TENDENZA SESSUALE. DI CONSEGUENZA IL PROBLEMA DELLA DISCRIMININAZIONE IN TERMINI DI IMPIEGO, ALLOGGIO, ECC. NORMALMENTE NON SI PONE.
Le persone omosessuali che dichiarano la loro omosessualità sono in genere proprio quelle che ritengono il comportamento o lo stile di vita omosessuale essere "indifferente o addirittura buono" (cf. n. 3), e quindi degno di approvazione pubblica. È all’interno di questo gruppo di persone che si possono trovare più facilmente coloro che cercano di "manipolare la chiesa conquistandosi il sostegno, spesso in buona fede, dei suoi pastori, nello sforzo volto a cambiare le norme della legislazione civile" (cf. n. 9), coloro che usano la tattica di affermare con toni di protesta che "qualsiasi critica o riserva nei confronti delle persone omosessuali... è semplicemente una forma di ingiusta discriminazione" (cf. n. 9).
Inoltre, vi è il pericolo che una legislazione che faccia dell’omosessualità una base per avere dei diritti possa di fatto incoraggiare una persona con tendenza omosessuale a dichiarare la sua omosessualità o addirittura a cercare un partner allo scopo di sfruttare le disposizioni della legge.
15. Dal momento che nella valutazione di una proposta di legislazione la massima cura dovrebbe essere data alla responsabilità di difendere e di promuovere la vita della famiglia (cf. n. 17), grande attenzione dovrebbe essere prestata ai singoli provvedimenti degli interventi proposti. Come influenzeranno l’adozione o l’affido? Costituiranno una difesa degli atti omosessuali, pubblici o privati? Conferiranno uno stato equivalente a quelli di una famiglia a unioni omosessuali, per esempio, a riguardo dell’edilizia pubblica o dando al partner omosessuale vantaggi contrattuali che potrebbero includere elementi come partecipazione della "famiglia" nelle indennità di salute prestate a chi lavora (cf. n. 9)?
16. Infine, laddove una questione di bene comune è in gioco, non è opportuno che le autorità ecclesiali sostengano o rimangano neutrali davanti a una legislazione negativa anche se concede delle eccezioni alle organizzazioni e alle istituzioni della chiesa. La chiesa ha la responsabilità di promuovere la vita della famiglia e la moralità pubblica dell’intera società civile sulla base dei valori morali fondamentali, e non solo di proteggere se stessa dalle conseguenze di leggi perniciose (cf. n. 17).
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Sono semplicemente "ospite" non eprché mi vergogni di quello che ho detto, ma semplicemente perché davvero non sono iscritto a questo forum per ora, e volevo sostenere un po' Rookies, che secondo me ha tutte le ragioni del mondo.