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Per la Chiesa, aborto e contraccettivi non abortivi non sono questioni etiche paragonabili.
Davvero? Non mi sembrava così per tutti gli anni in cui ho fatto le superiori al don bosco o all'oratorio....
Forse ai maschietti dicono cose diverse?
L'unico contraccettivo ammesso dal mio catechista (già prograssista) era la temperatura basale. Aveva 6 figli.
Io però parlavo di preservativo. Il preservativo come lo vedono?
Perchè altrimenti non mi spiego la propaganda contro che continuano a fare da anni (anche Giovanni Paolo II),che si fa pressante nei paesi in via di sviluppo (o come dico io dallo sviluppo mai avviato)
Se io impedisco a uno spermatozoo di fecondare l'ovulo, eticamente non è come impedire alla vita di svilupparsi? No?
Allora tutte quelle storie sulla masturbazione e lo spreco degli spermatozoi che son vita che ti raccontavano da piccolo?
Tutte palle? (era chiaro che eran tutte palle, ma volevo sottolineare l'assurdo)
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Del resto non conosco laico - parte qualche radicale un po' molto radicale che lo utilizza come se fosse un normale metodo contraccettivo - che sostenga che abortire sia una cosa normalissima e per nulla traumatica e che invece usare il preservativo sia una "scelta difficile".
Infatti nessuno lo dice. Ma son questioni di donna, perchè la difficoltà la affrontiamo noi. Mica voi.
L'interruzione di gravidanza non è mai, mai, mai, e sottolineo MAI usata consapevolmente come contraccezione (solo gli incoscienti ne fanno ricorso come fosse prendere un'aspirina), anche se spesso la si è voluta dipingere così criminalizzando e donne che vi ricorrevano (ancora oggi).
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Non conosco i tuoi orientamenti religiosi, ma ti parlo laicamente: l'aborto - così come è legge in Italia - è stato ammesso per venire incontro alla difficoltà in cui si possono trovare donne e famiglie in certi casi.
Giusto. La legge la conosco bene.
L'iter per affrontare l'interruzione di gravidanza è lungo.
Entro 90 giorni dal concepimento devi far richiesta dal tuo medico, affrontare un colloquio preventivo con uno specialista che valuti le motivazioni del gesto, dopodichè attendere 7 giorni nei quali puoi ragionarci su. Trascorsi i 7 giorni puoi confermare la tua decisione o no. Dopodichè con un'impegnativa vai in ospedale per un day ospital, durante il quale puoi scegliere se farti fare l'anestesia totale o epidurale (grazie della concessione) e procedere all'interruzione.
Per chi non lo sapesse, consiste nell'aspirazione di quanto ha attechito nell'utero e del successivo "raschiamento" delle pareti dell'utero stesso (manovra di Karman).
Bello è?
E la cosa incredibile è che ci sono persone che pensano che questa non che una specie di gioco per le "vacche" che vi ricorrono.
Già è una scelta difficile per chi vi ricorre, in più è stato vietata l'introduizione della RU486 (grazie ancora Vaticano!) che permetterebbe di evitare tutti queste torture a chi ha deciso di interrompere la gravidanza consapevolmente.
Come vedi, non è che sono ignorante in materia.
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Tu parli della Spagna, la ma la legge sull'aborto in vigore in Spagna è leggermente più restrittiva di quella in Italia.
oh, lo so. Lo so.
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Se poi parli della Spagna per la legge sui matrimoni omosessuali, da molti giuristi - sto parlando sempre di laici, eh - è stata constestata prorpio l'obbrobrio giuridico della affrettata e - inutile negarlo - un po' demagogica nuova norma spagnola, indicandosi invece come molto più opportuna la normativa francese. Non è solo questione di valori, ma anche di modi.
Mettila come vuoi, ma almeno in questo momento Zapatero, demagogia a parte, gode della stima di molte persone. Anche della mia.
Almeno ha fatto quello che molte volte in politica italiana non si è visto: non si è fatto influenzate da pareri religiosi.
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Ora, anche la chiesa distingue le cose che il mondo laico distingue, perchè vive nel mondo, perché è composta da esseri umani, con le loro idee e con le loro esperienze, e con i loro interessi come tutti.
Su questo non ci metterei la mano sul fuoco.
Sopratutto sul fatto che la chiesa che vive fra le mura dorate del Vaticano viva realmente "nel mondo".
A dimostrazione di ciò vorrei poter far parlare tutti quei preti di strada, che stimo tantissino, che vedono davvero le cose come vanno e per questo spesso e volentieri sono completamente in disaccordo con le direttive "dall'alto".
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Se il Dalai Lama mi dicesse che non è il caso di sperimentare sugli embrioni, ed io sono d'accordo perché per me "la potenzialità di vita" che ha la maggiore possibilità di nascere (l'embrione, appunto) non debba essere di principio negata, se non in casi in cui ci sia un interesse reale contrapposto (la madre, nel caso dell'aborto), che faccio, dico di no perché non sono Buddhista?
Non credo che il Buddismo funzioni come Cattolicesimo.
Chiediamo a Perno che ne sa molto di più. Di me e di te.