In linea del tutto teorico/utopistica ho votato la seconda opzione.
Credo che se un gruppo x farsi sentire ricorre alla violenza sia da condannare e fermare.
Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria, se ti va bene, altrimenti è pure superiore.
Penso che per ogni cosa che si fa ci si debba prendere la responsabilità delle proprie azioni, e che dalla violenza ci si debba aspettare altra violenza, fisica e non.
Watta Takeo ha scritto:
Io dico che i delinquenti stanno da entrambe le parti, ma per avere un giudizio equilibrato, assolutamente equilibrato, partiamo dall'osservare in che maniera le forze dell'ordine si trasformino, talvolta, spesso, in forze del disordine...
MARCO
Non posso che essere d'accordo.
In questi giorni nella mia Università ci sono alcuni "movimenti" di protesta che manifestano contro il decreto Moratti e per farlo hanno occupato Aule e zone studio provocando danni e disturbo a molti + studenti che invece volevano seguire le lezioni e studiare.
Io come rappresentante degli studenti mi sono trovato nel mezzo tra l'istituzione, i manifestanti e gli altri studenti che volevano gli spazi x le lezioni e lo studio.
Senza entrare nel merito dei motivi della protesta (che posso in parte condividere), francamente non ho tollerato il modo di operare sia dei rivoltosi, sia dell'università, che prima chiede il parere ai rappresentanti su cosa fare (noi volevamo farli sgomberare e mandarli altrove) e poi se ne infischia, dice che non contiamo un ca**o e concede ai manifestanti aule, computer, proiettori e quant'altro (ovviamente politicamente interessata).
Quando associazioni studentesche che si muovono nel rispetto delle regole fissate dagli stessi studenti, fanno fatica a trovare anche solo un posto per riunirsi.
Poi le parole da tutti ce le siamo prese noi rappresentanti (anche a mezzo stampa) xchè da una parte non siamo riusciti a sostenere una protesta "legittima", dall'altra non abbiamo saputo dialogare con l'istituzione, da un'altra ancora non siamo stati in grado di garantire agli altri studenti il loro diritto alla regolarità delle lezioni e ai posti x studiare.
Infine ce le siamo sentite pure dai sindacati del tecnico amministrativo, così, x "partito" preso...
Al di là del fatto che i danni poi non li pagano i manifestanti (molti nemmeno studenti universitari e x lo + spinti da fazioni politiche) ma gli studenti tutti, mi chiedo xchè invece di creare fastidio ai loro colleghi studenti, non hanno invece occupato il rettorato, o le presidenze di facoltà.
Un bel sit-in di protesta silenziosa!
Forse xchè da lì li avrebbero si cacciati con la forza, come è successo poi in fiera durante il "JOB Orienta" di quest'anno, dove hanno cercato di forzare le entrate con dei carrelli della spesa(!).
Questa mia esperienza testimonia esattamente come da entrambe le parti ci sia una componente di marcio, che non è assolutamente interessata al bene comune e a trovare una soluzione che soddisfi entrambe le parti.
Poi chi ci va di mezzo e ne paga le spese sono quelli che x pura vocazione lavorano e si impegnano seriamente.
E' un lavoro sporco e spesso ingrato, ma qualcuno deve pur farlo. Non possiamo mica lasciare tutto in mano ai Chierichetti Liberi!
