Neron ha scritto:
Stiamo andando OT, ma il discorso è quello... fermo restando che è giustissimo che si paghino i diritti, ci diano un modo più snello e meno oneroso.
Esatto. Io magari sarà una mosca bianca, ma sono contento di pagare per qualcosa che secondo me vale. E' purtroppo un valore che si è in gran parte perso. E in questo sicuramente ha un po' di colpa anche la rete, ma meno secondo me di quello che ci vogliono far credere discografici et similia.
Nella mia piccola esperienza, quando uno non vuole cagare i soldi per un disco, non li caga, e punto. Non lo puoi scaricare da internet? Mi viene a chiedere se glielo copio. Non si può copiare? Lo registra dalla radio, come si è sempre fatto dagli anni '70 in poi, piuttosto.
Su questo sarebbe interessante lavorare. Combattere la cultura del "se mi costa, non lo voglio". Le cose belle purtroppo hanno un costo. Non solo in soldi, ovviamente. Però la gente vuole tutto gratis. I dischi senza pagare. La laurea senza studiare. Il successo senza far fatica.
Ovviamente, l'altro lato della medaglia è che chi produce, in questo caso musica, deve darmi qualcosa di più rispetto al gratis, così che giustifica i soldi che mi chiede. Ci sono esempi di successo di chi ha cercato strade diverse dalle major.
Basta vedere Elio, con i suoi CD Brulè, o la politica di abbonamento al fan club che ti permette di scaricare tutto il suo repertorio. Io quando vado ad un concerto di Elio vado sempre di corsa a prenotare un CD, che spesso mi costa più del biglietto del concerto. Perché se lo merita. I Radiohead hanno fatto uscire il loro ultimo lavoro oltre che in versione CD in cofanetto extra lusso con foto e gadget ad un prezzo importante, anche in versione scaricabile per pochi euro. Magari avrà anche raccolto di meno in totale di quanto avrebbe raccolto se fosse uscito nei negozi, però sono tutti soldi che sono andati a loro e non agrossi commerciali corporativi. Questa è la strada.
Io a scuola ho studiato economia. Per cui so che se il nuovo disco di DJ Francesco costa 20 euro, è perché qualcuno ha fatto indagini e ricerche ed è arrivato alla conclusione che tolte le spese (ingenti per un nuovo disco) di produzione, registrazione, mixaggio, promozione, stampa, trasporto, stoccaggio, ecc. e per avere il ricarico aspettato, che negli ultimi anni è basso, il prezzo ottimale è quello.
Ora, se la stessa casa di produzione produce anche i dischi dei Beatles, ovvio che quelli molte delle spese che ho elencato NON LE HA. Le uniche spese vive sono quelle relative al prodotto fisico. Ma certo le spese di registrazione sono state assorbite 40 anni fa. Per cui il ricarico aspettato per singolo disco è ben maggiore di un nuovo disco. Ciò nonostante un Cd dei Beatles costa... 20 euro pure lui?!!?!?
Cosa dice l'economia? Che parte del profitto del disco dei Beatles va a coprire il basso margine del disco di DJ Francesco. Per cui, quando compri un disco dei Beatles finanzi un disco di DJ Francesco!!! Quando penso a cose del genere per forza che poi mi girano le balle. *
* NOTA: questo presume che la EMI sia la casa discografica sia di DJ Francesco che dei Beatles. Sinceramente non lo so e non mi interessa controllare. L'esempio vale lo stesso. Basta sostituire i nomi dei musicisti con quelli che si ritengono più opportuni.